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domenica 27 dicembre 2009


Post Mortem[Megaupload]
OMICIDI E BELLE EPOQUE
Parigi, 1925. Mentre la luna illumina tenuemente i tetti delle ville settecentesche e delle casupole popolari, nella camera 507 dell'Hotel Orphee una coppia registrata sotto il nome di coniugi Whyte stanno concupendo felici nel loro talamo. Improvvisamente, un uomo con una maschera fa il suo ingresso nella stanza, uccide i coniugi staccando loro la testa e li abbandona lì con una moneta antica in bocca.
La sera dopo, alla porta di Guss McPherson, investigatore americano dalle doti sensitive ritiratosi a Parigi per vivere come artista, bussa la bella e conturbante signora Black, che gli offre una cifra ingente per indagare sull'omicidio di sua sorella (la signora Whyte, appunto) e per rinvenire un'antica reliquia sottratta dalla scena del delitto.Ha inizio così l'indagine più intricata e misteriosa che McPherson si sia mai trovato a dover affrontare.
UNA NUOVA AVVENTURA DA MICROIDS
In un periodo nel quale il mondo videoludico sembra essersi specializzato in saghe e seguiti vari, la Microids si dedica a titoli totalmente nuovi e cerca di aprire nuove strade ad altre interessanti storie. È stato il caso di Syberia, la bellissima avventura grafica curata da Benoit Sokal e che non ha mancato di stupire quest'estate, ed è pure il caso di questo Post Mortem, nuova avventura grafica che ci presenta il personaggi di Guss McPherson, giovane ed emanciato artista con un passato da investigatore privato, interrotto a causa delle sue continue “visioni” relative ai casi che affrontava. Così come per Syberia è in preparazione un seguito, credo che in futuro sentiremo ancora parlare del buon McPherson...Tornando a Post Mortem, comunque, dirò che è un'avventura grafica dal taglio molto poliziesco, ma sarebbe meglio dire “giallo–thriller”: in essa dovrete letteralmente indagare su un omicidio, dipanando la matassa tramite il ragionamento, il dialogo, l'astuzia (anche la fortuna, perché no?) ed in parte anche attraverso le visioni che sporadicamente faranno visita al povero Guss sottoforma di brevi e terrificanti fotogrammi. Come in un romanzo di Edgar Allan Poe, l'intelligenza e la follia umana si mischiano a leggende e superstizioni più reali dell'aria che respiriamo, fino a quando non finirete con l'avere un quadro completo eppure assurdo dei fatti accaduti.
IN GIRO PER PARIGI
L'interfaccia esplorativa del gioco è la medesima di giochi come Myst o Atlantis: vedrete il mondo intorno a voi nella soggettiva di McPherson guardandovi liberamente intorno a voi, ma non potrete “vagare” a piacimento come capita negli FPS; in pratica, ogni locazione ha determinati “punti” in cui potrete “sostare” per guardarvi intorno e interagire con oggetti e persone, oppure con i “collegamenti” agli altri “punti di stazionamento”. Credetemi: vederlo è più semplice che spiegarlo.
Per i più tecnici dirò che le locazioni sono indubbiamente state realizzate con un motore 3D, ma il risultato in-game è semplicemente un artificio bidimensionale.
Quando il cursore del mouse passerà su un elemento con cui è possibile interagire la sua grafica cambierà di conseguenza, indicandoci se è possibile usarlo, raccoglierlo, zoomare l'inquadratura, parlarci, spostarvisi eccetera, il tutto cliccando col tasto sinistro. Nel caso di un altro personaggio, si aprirà la finestra di dialogo, in cui potremo scegliere le battute da dire tra un elenco che si verrà a creare e modificare durante il gioco.
Cliccando col tasto destro apriremo, per così dire, la valigetta di Guss, ed al suo interno troveremo l'inventario degli oggetti raccolti, una cartina di Parigi (utile per raggiungere istantaneamente un'altra locazione) ed un taccuino (tramite il quale accederemo alle opzioni di gioco, compreso il salvataggio e il caricamento delle partite).Molti degli enigmi che McPherson dovrà superare per giungere al bandolo della matassa avranno più di un metodo di risoluzione: può darsi pertanto che alcuni elementi che attireranno la vostra curiosità possano poi rivelarsi inutili, così come alcuni oggetti che potrete ricevere o raccogliere (poiché avete superato l'enigma a cui sono legati in altro modo). Il gioco modifica comunque la sua struttura in modo che sia sempre possibile andare avanti e nel contempo eliminando gli oggetti non ancora trovati che in seguito non vi serviranno più.
REALIZZAZIONE TECNICA

La realizzazione grafica degli ambienti è molto ben realizzata e dettagliata: in verità non ho mai visto un utilizzo così gradevole del sistema grafico di Myst, che finalmente non dà l'impressione di essere all'interno di una “sfera” (anche nel più recente Atlantis3 era così) ma trasmette veramente l'impressione ottica di un ambiente tridimensionale. Complice di questo successo è anche la scelta di non implementare come elementi mobili dei “mini-filmati” ma dei veri e proprio modelli 3D, che in linea di massima si fondono discretamente con l'ambiente 2D, anche se è consigliabile attivare l'antialiasing per diminuire un'insuperabile effetto “stridio” tipico della fusione 2D-3D.I modelli 3D, purtroppo, sono pochi e poco dettagliati: se si escludono alcuni personaggi chiave, pure non realizzati in maniera eccelsa, la maggior parte dei soggetti sono proprio insipidi e sembrano appena usciti da programmi di modelling molto commerciali ma poco professionali.
Le cose migliorano notevolmente in presenza di animazioni, visto che sono state tutte realizzate direttamente sul motore grafico originale (e quindi in vero 3D) ma grazie alle telecamere fisse ed alle aree riprese molto limitate mantengono un elevatissimo grado di fluidità. Le cinematiche, infine, sono ben realizzate dal punto di vista degli ambienti e delle animazioni, ma piuttosto bruttine come soggetti visto che sono comunque realizzate sui modelli stessi del gioco. Tutta la mole grafica (filmati compresi) è realizzato alla non sgradevole (ma neppure eccelsa) risoluzione di 800x600.
Un grosso problema della grafica che ho riscontrato è la presenza di alcuni “glitch”: in pratica le due onnipresenti bande nere alle estremità superiore ed inferiore dello schermo (quelle che danno l'effetto cinematografico 16:9) talvolta diventano improvvisamente bianche, cosa che è decisamente fastidiosa, specie perché tutta la grafica è molto scura e cupa e viene rapidamente nascosta e rovinata da una fonte di luce intensa (come un'area dello schermo bianca).
Se la grafica ha mostrato questi problemi, niente da eccepire per quanto riguarda l'audio: le musiche sono molto d'atmosfera, inquietanti e quasi lugubri, particolarmente indicate per un titolo ad alta concentrazione quale è Post Mortem; i doppiaggi sono altresì ben realizzati, anche se è ovvio che certi personaggi ci perdano in stile parlando in italiano piuttosto che in francese lontano.
GIOCABILITA' E LONGEVITA'

Post Mortem è un gioco avvincente e coinvolgente: la trama è interessante sin dalle prime battute (cioè quando ci viene proposto il caso) e diventa via via più stimolante man mano che la matassa si dipana (o s'ingarbuglia) davanti ai nostri occhi. Il fatto, poi, che molti enigmi possano essere superati in diversi modi o in diverso ordine è segno di un'elasticità e di una libertà mentale concesse al giocatore che si antepongono ai “binari fissi” che molto spesso bisogna seguire nelle avventure grafiche.
Detto questo, c'è da dire che alcuni enigmi di Post Mortem sono piuttosto ostici: solo io so quanto ho maledetto cose come il quadro falso, la serratura da scassinare o l'identikit da ricreare!
Una difficoltà che controbilancia uno storyboard invero piuttosto breve: dall'inizio alla fine del gioco, infatti, facendo tutte le cose giuste ci sono non più di 4-5 ore di gioco, suddivise tra gli enigmi il tempo impiegato nei dialoghi i quali, ahimé, sono composti da lunghe battute che non si possono saltare. La durata non è poi così breve(4-5 ore sono la media di qualsiasi avventura grafica, alla fin fine) ma a conti fatti gli enigmi sono un po' pochini; peccato, perché quelli presenti sono davvero ben realizzati.
CONCLUSIONI
Per un appassionato di avventure grafiche, Post Mortem è una bella sfida; per un appassionato di gialli e di thriller alla Edgar Allan Poe è un gioco da provare assolutamente. In, generale, però, dispiace che non siano stati curati maggiormente alcuni dettagli tecnici e soprattutto la lunghezza del gioco stesso...
Confidiamo comunque di risentir parlare di Guss McPherson in un futuro non troppo lontano.
Requisiti di sistema:
Intel Pentium II, 64 MB di RAM,
scheda grafica 16 MB, CD-ROM 16X,
DirectX 8.1, 470 MB liberi su hard disk

I link per scaricarlo:

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BUON DIVERTIMENTO!!!

venerdì 25 dicembre 2009


Fuel[Rapidshare]
Una delle principali caratteristiche positive del gioco, per la quale si è parlato tanto bene nelle ultime settimane, è la sua realizzazione da parte del team di sviluppo molto precisa e da record (con l’inserimento all’interno del Guinness dei Primati), che ha portato alla creazione di un’area di gioco molto vasta. Sono quattordicimila i chilometri quadrati che potremo percorrere all’interno della nostra vettura.
Fuel ci mette a disposizione due diverse modalità di gioco, che potremo scegliere a partire dal menu iniziale di gioco. Potremo scegliere di percorrere le strade senza un vero motivo, cercando qualche compito da svolgere che eventualmente potrebbe arrivare durante le nostre scorribande in piena spensieratezza oppure scegliere le varie gare che il videogame offre.
Entrambe le modalità hanno degli aspetti positivi e allo stesso tempo negativi. Mentre nel primo caso dopo un po’ di tempo che gironzoleremo liberamente per le vie disponibili ci annoieremo perché siamo alla ricerca di qualche gustoso obiettivo da raggiungere, nel secondo caso oltre alla gara vera e propria resterà ben poco da fare in modo attivo.
E’ probabile quindi che dopo aver giocato con la prima modalità ci verrà voglia di sperimentare le gare, ma successivamente ritorneremo alla modalità libera, che comunque sarà un buon modo per giocare rilassandosi, ma non troppo, almeno fino a quando ci potremo riposare e guidare liberamente.
C’è poi una terza scelta, la modalità di esplorazione, che permette di osservare i punti più panoramici delle ambientazioni in cui si svolge il gioco, senza dubbio belli da vedere ma naturalmente poco significativi ai fini delle azioni di gioco vere e proprie.
E’ da dire anche che nelle due modalità avremo a disposizione compiti davvero ben diversi tra di loro. Le gare singole sono infatti delle sfide puramente di corsa o di abilità alla guida che sicuramente costituiranno un ottimo modo per divertirsi e mettersi alla prova ottenendo dei preziosi punti che ci faranno proseguire con maggiore facilità nel gioco.Le sfide che dovremo affrontare nella modalità libera invece sono dei compiti un po’ più variegati e originali. Si tratterà di raggiungere degli obiettivi che hanno sicuramente a che fare con la corsa
Raccogliere punti ci servirà nella gran parte dei casi a rendere sbloccate le aree di gioco. Sono infatti diciannove in totale le zone in cui potremo passeggiare con la nostra auto, ma dovremo sbloccarle una ad una andando avanti nel gioco principale e conquistando punti Fuel e popolarità all’interno del gioco. Potremo farlo scegliendo il livello di difficoltà che più ci sembra adatto alle nostre capacità, tra principiante, esperto e veterano.Ecco quindi che scopriamo il vero segreto di Fuel, quello di permettere al giocatore di scegliere ciò che vuole fare in qualsiasi modo, avendo libera possibilità di scelta tra gioco libero, missioni da svolgere, gare di diverso tipo, difficoltà nel gioco e comunque sempre con la possibilità di utilizzare un aiuto importante, quello offerto dal GPS, che permetterà al guidatore di non perdere l’orientamento in un’area così troppo vasta.Per quanto riguarda il gameplay, tutto è reso per essere nella maniera più semplice possibile. Gli sviluppatori hanno fatto di tutto per far concentrare il giocatore sul suo obiettivo primario, quello di correre, guidare e realizzare degli obiettivi. Questo purtroppo va naturalmente a discapito della possibilità di personalizzare secondo le proprie preferenze il gioco, le gare, le azioni, le auto (che comunque sono offerte in un’ampia gamma di modelli) e gli oggetti che incroceremo durante le nostre gare.
D’altronde (questo il giocatore deve tenerlo sempre in mente) si tratta di un gioco di guida arcade, quindi poca importanza sarà data alla personalizzazione delle caratteristiche tecniche delle vetture che utilizzeremo per giocare. L’unico obiettivo del gioco è quello di farci prendere in mano un’auto e farci correre.
Comunque questo non vuol dire che il gioco non sappia offrire un grande divertimento, in aumento spropositato se giochiamo in modalità multiplayer in rete, grazie alla possibilità di effettuare sfide con fino a sedici giocatori in contemporanea. Per quanto riguarda la grafica del gioco, niente di negativo possiamo affermare sugli effetti visivi, gradevoli da vedere anche se non troppo “speciali”.
Poco originale è però l’audio, che non ci regala molto di più di qualche brano musicale di sottofondo che accompagna le gare e di un rumore del motore delle autovetture praticamente sempre uguale.
e l’abilità su strada, ma che consisteranno ad esempio anche nel raggiungimento di altre auto che dovremo cercare di bloccare.
Requisiti minimi di sistema:
Intel CPU: Core 2 Duo E6600 2.4 GHz
Nvidia graphics card: GeForce 8800 GT
Direct X9
Ram: 2 Gbs
Hard drive space: 8 Gbs

Clicca qui per scaricarlo...
BUON DIVERTIMENTO!!!

Street Fighter[Rapishare]
Chi sarà il campione?
Street Fighter IV è un prequel del terzo capitolo uscito nel 1999, e ripropone perciò i personaggi di Street Fighter II in aggiunta a sei personaggi esclusivi ed alcuni ritorni da differenti episodi della saga.
La lista originale dei personaggi presenti nel cabinato arcade da cui la versione arcade ha origine, vede protagoniste numerose vecchie conoscenze: Akuma, Balrog, Blanka, Chun Li, Dhalsim, Edmond Honda, Guile, Ken, Mike Bison, Ryu, Sagat, Vega e Zangief tornano nel torneo più famoso al mondo affiancati dai nuovi Abel, Crimson Viper, El Fuerte, Gouken, Rufus e Seth, il boss del gioco. Se la maggior parte di loro è giocabile immediatamente “out of the box”, si dovrà sudare prima di poter prendere il controllo dei fratelli Akuma e Gouken o di Seth; per ottenere uno alla volta i componenti del trio sarà necessario completare la modalità arcade con tutti i personaggi.
La lista di sbloccabili si amplia ulteriormente grazie alla presenza di sei personaggi esclusivi per la versione console, che andranno ottenuti a suon di KO, ovvero Cammy, Dan, Fei Long, Sakura, Rose e Gen, ognuno dei quali diverrà giocabile dopo aver completato la storia con specifici characters.
Controllo dell’Hado
La folta schiera di combattenti si sfiderà in battaglie basate sul gameplay storico, arricchito da determinanti novità: a disposizione di ogni personaggio vi è un particolare colpo chiamato Focus Attack, che permette di incassare una mossa avversaria e contrattaccare con potenza, in modo da stordire il nemico e aprire lo spazio ad una combo o ad una tecnica speciale. Ancora presente la barra special, composta ora da quattro tacche. Questa si riempirà sia colpendo l’avversario che subendo danni, permettendo l’utilizzo di tecniche uniche. Ognuna delle quattro tacche può essere consumata per realizzare le mosse speciali nella variante EX, più potente e valida di quella standard, oppure tutte e quattro insieme per dare il via ad una Super Combo, mossa caratteristica di ogni fighter.
La Super Combo non è però la tecnica più dannosa eseguibile: vi è infatti la Ultra Combo, realizzabile dopo il caricamento di un apposito indicatore “Revenge”, che si riempirà unicamente subendo danni, il che introduce la possibilità di ribaltare le sorti di ogni match, mantenendo alto il livello di attenzione necessario anche contro avversari quasi battuti.
Restando in tema di tecniche e mosse speciali, un plauso va al sistema di controllo, protagonista di miglioramenti evidenti: nonostante il comprensibile scetticismo iniziale, utilizzando lo stick analogico di Xbox 360 o il D-Pad di Playstation 3, l’immissione delle combinazioni utili a produrre le varie special mostra un margine d’errore ridotto ed una facilità di realizzazione molto superiore a quella trovata nel recente Super Street Fighter II HD Remix. Questo permette di realizzare Shoryuken ed in generale tecniche normalmente ardue per un controller standard con una buona semplicità. Persino le rotazioni di 360° necessarie all’esecuzione delle migliori mosse di Zangief, il Wrestler Russo, risultano di facile realizzazione, rendendolo finalmente un personaggio giocabile anche dai meno esperti, oltre che confermarlo un character letale se in mano a giocatori abili.
Qualora si preferisse comunque passare a sistemi di input appositi, ricordiamo che verranno distribuiti Arcade Fight Stick ufficiali, oltre che gamepad personalizzati per alcuni dei lottatori, dotati di D-PAD migliorato ed i 6 tasti attacco allineati come nei cabinati arcade.
Come in sala giochi? Meglio.
Come appena accennato, immancabile è la presenza dell’Arcade Mode, che darà modo di scoprire le motivazioni che spingono ogni personaggio a partecipare al torneo, affrontare una serie di avversari di difficoltà crescente sino al rivale principale di ognuno di loro, e gustare il finale dopo aver battuto il letale Seth. Apprezzabile la qualità dei filmati in alta risoluzione in puro stile manga che aprono e chiudono la storia dei vari personaggi. L’arcade mode, oltre che essere il modo più rapido per entrare nell’azione del gioco, è utile a rendere disponibili i personaggi sbloccabili oltre che ampliare la collezione di filmati ed art work di cui il titolo vanta una grande varietà.
Fortunatamente Street Fighter IV non difetta di una modalità Versus che permetta di sfidare un amico in multiplayer locale, guardare combattere CPU contro CPU o affrontare un avversario gestito dall’intelligenza artificiale a scelta; quest’ultima un’opzione la cui presenza appare scontata, ma che talvolta è stata omessa anche in picchiaduro di alta qualità.
Presente una divertente modalità Challenge, che racchiude in se Time Attack, Survival e Trial. Il Time Attack racchiude in tutto 25 sfide di difficoltà crescente divise tra Normale e Difficile; sarà necessario battere un numero prestabilito di avversari entro il tempo limite, ottenendo in qualche caso dei secondi bonus per le vittorie. La modalità Survival vede i combattenti sfidare una serie di avversari cercando di mantenere il limite di energia minimo richiesto per il completamento della sfida. Anche in questo caso le 25 sfide sono divise tra 20 di difficoltà normale e 5 difficile. Ultima delle challenge è la modalità Trial, che porterà il giocatore nell’arena dell’allenamento mettendolo alla prova con la realizzazione delle tecniche speciali di ogni personaggio. Ognuno dei fighters dovrà affrontare 10 sfide divise tra normali e difficili. Terminare alcune di queste modalità servirà a sbloccare succulenti bonus quali numerosi colori alternativi per tutti i personaggi.
Anche online
Se affrontare le modalità single player o multiplayer locale non fosse sufficiente, Street Fighter IV propone l’immancabile supporto online per sfidare i combattenti di tutto il mondo; la vera essenza di essere uno Street Fighter. Nel dettaglio, il comparto online offre partite del giocatore o classificate. Assolutamente valida l'idea di inserire l'inedito sistema di Sfide Arcade: la funzione permette di essere sfidati in qualunque momento si stia giocando in single player contro la CPU, da combattenti umani online, parallelamente a quanto accadeva in sala giochi quando il ragazzo vicino infilava la moneta per sfidarci e prendere il nostro posto nella scalata al boss finale; questo permette di giocare per ore combattendo CPU e umani senza spezzare il ritmo neppure per un secondo.
La possibilità di filtrare le partite per stabilità della connessione oltre che per lingua o abilità del giocatore lima il rischio di lag e partite poco fluide. Dopo numerosi match all'attivo possiamo affermare che la qualità del comparto è altissima: anche affrontado avversari con i quali il livello di stabilità stimato è molto basso, non si registrano livelli di lag che impediscano un regolare incontro.
Giocare e vincere online permetterà di accumulare punti che sbloccheranno via via titoli ed icone differenti da attribuire alla propria scheda giocatore, oltre che inserire il giocatore nelle classifiche internazionali consultabili dall’apposito menu. Peccato per la mancanza di una modalità torneo, che sarebbe stata gradita.
Binomio di stile e tecnica
Il comparto tecnico del gioco è di primissimo livello; se lo stile grafico adottato sta facendo innamorare molti giocatori scontentandone altri rendendosi soggettivamente apprezzabile, è invece oggettivo che la qualità alla base sia elevata: i movimenti dei personaggi sono fluidi e l’azione di gioco risulta sempre incalzante senza alcun rallentamento. Nota di merito agli splenditi scenari animati che fanno da sfondo alle battaglie, anche se delude in parte constatare che questi non sono abbastanza da poter dedicare ad ogni personaggio il relativo stage, con la conseguenza che le battaglie avvengono in scenari che non sempre mostrano un legame logico con il personaggio affrontato, come diversamente accadeva in tutti i passati capitoli della serie.
Per quanto riguarda il comparto audio, per il quale ci saremmo aspettati remix delle storiche melodie come avviene in SSFII HD Remix, sono invece presenti brani originali apprezzabili, ognuno dei quali accompagna direttamente lo scenario dell’incontro senza dipendere in alcun modo dagli sfidanti implicati. L’andamento del combattimento è scandito dal cambio di ritmo delle musiche in tempo reale. Interessante la possibilità di scegliere se usare le voci giapponesi o inglesi per filmati e parlato in-game, che si amplierà ulteriormente sbloccando l’opzione per modificare la lingua per ognuno dei singoli personaggi.

REQUISITI MINIMI:
OS: Windows XP / Vista
Processor: Intel Pentium4 2.0GHz or higher
Memory: 1 GB / 1.5 GB
Hard Drive: 10 GB
Video Memory: NVIDIA GeForce6600 series, ATI Radeon™ X1600 or higher or higher, VRAM 256MB or higher
Sound Card: DirectX Compatible
DirectX: 9.0c

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BUON DIVERTIMENTO!!!

Resident Evil 5[Rapidshare]
Cervelli spappolati e zombie mutilati
Le vicende che fanno da sfondo a Resident Evil 5 si svolgono dieci anni dopo il primo e tanto ossequiato Resident Evil nell’ormai lontanissimo, videoludicamente parlando, 1996. Paradossalmente Resident Evil 5 a differenza delle classiche ambientazioni lugubri, tipiche degli episodi precedenti è ambientato in una luminosa nonché fittizia regione africana: Kjuju. Qui il protagonista Chris Redfield, vecchia conoscenza per i fan della saga, è accompagnato da una new entry, una certa Sheva Alomar, grintosa e sexy ragazza dai tratti somatici e orpelli tipicamente africani. Abbandonata la squadra speciale S.T.A.R.S. di cui faceva parte, Chris si è aggregato, con la nuova compagna, ad una società creata con l’obiettivo di combattere le minacce biologiche e di fermare il traffico di armi virali: la B.S.A.A. (Bioterrorism Security Assessment Alliance). Gli abitanti di Kjuju, sono stati infetti da uno strano virus letale che li trasforma in esseri aggressivi senza cervello, chiamati Majini, molto simili ai Ganados di Re4, con la smania di attaccare irrazionalmente chiunque, Chris e Sheva compresi. I due protagonisti dovranno allora cercare di capire chi sta dietro la creazione di questo terribile virus, barcamenandosi a suon di pallottole fumanti, tra cervelli spappolati e zombie mutilati.
Survival o action?
Sebbene alle prime battute sembrerà di vedere una giocabilità inalterata rispetto a quella vista su Resident Evil 4, dopo pochi minuti di gioco ci si rende conto di trovarsi di fronte un gameplay che ne trae spunto, ma viene parzialmente rinnovato. Prima di tutto la visuale, sempre in terza persona, dispone di una ampia visione di gioco, e i movimenti aggiungono la possibilità di spostarsi anche lateralmente. Una volta impugnata un’arma è impossibile però fare un qualsiasi spostamento, caratteristica che rende il tutto più angosciante, ma anche frustrante, nonostante sia una prerogativa ormai intrinseca del brand Resident Evil. Sentirsi incapace crea infatti più paura nel giocatore. La novità più eclatante sta nella presenza della compagna, che combatterà al fianco del giocatore durante tutta l’avventura. Gestita discretamente dall'Intelligenza Artificiale nella modalità single player, può essere utilizzata da un amico nella modalità multiplayer cooperativa online. Nel singolo, oltre ai combattimenti, dove ovviamente la partner darà un’importante aiuto per avere la meglio sui Majini, sarà importante gestire al meglio l’inventario. C’è infatti la possibilità di scambiare armi e oggetti in qualsiasi momento, facendo attenzione però nel dosare le risorse fra i due personaggi. Inoltre Sheva durante gli scontri, da buona infermierina, avrà molta dedizione nei confronti di Chris, curandolo non appena il suo livello di salute scenderà. Sarà vostro compito allora, non essere troppo egoisti e dare anche voi una mano alla compagna quando si troverà in difficoltà, lasciandole una buona dose di munizioni e armi. Nel multiplayer la storia cambia, in quanto dietro le spoglie di Sheva si troverà una persona in carne ed ossa, dove potrebbe trattarsi di un buon amico, ma anche di uno sconosciuto magari poco generoso. Il livello di difficoltà del gioco non è proprio da casual gamer, si dovranno infatti affrontare sin dalle prime battute zombie a bizzeffe, il che potrebbe portare i giocatori meno smaliziati a perdere subito la pazienza abbandonando il gioco. Dopo qualche minuto di gioco però, acquisita una certa dimestichezza e entrati nell’ottica del gioco, la difficoltà farà parte delle note positive del gioco, risultando mai ripetitivo e mantenendo sempre alta la soglia di sfida, anche grazie ad un ottimo level design. La longevità del titolo farà sicuramente storcere il naso ai fan più incalliti, la durata della campagna in singolo ammonta infatti a solo 7-8 ore di gioco. In questa versione PC l’unica vera novità, ignorando i due costumini extra disponibili alla fine della avventura, è la modalità No Mercy che consta in una vagonata di zombie pronti a saltare addosso ai poveri Chris e Sheva. Questà modalità si allontana molto da quelle che sono le caratteristiche di un gioco come Resident Evil, anche il sistema di combattimento, lento e macchinoso, non aiuta di certo ad avere la meglio sugli zombie, che in certi frangenti arrivano a più di venti contemporaneamente sullo schermo. Consigliata quindi a giocatori più esperti e che vogliono un alto livello di sfida, quasi al limite del possibile. Siamo quindi di fronte, cosa che si era già intravista con Re4, ad una definitiva svolta. Non si può più definire “solo” survival horror un gioco che oramai assomiglia sempre di più ad uno sparatutto in terza persona, con qualche infarinatura di horror qua e là, testimoniata per lo più da qualche cutscene da film horror alla “notte horror” e dai soliti zombie da uccidere. Anche gli enigmi, molto importanti nelle vecchie versioni, sono stati ridotti ai minimi termini, sostituiti da sequenze di gioco molto più dinamiche e action. Questo potrebbe allontanare gli amanti del genere survival horror, nonché della serie, ma in fondo Resident Evil 5 ha ancora dentro di se un’anima horror che lo porta a essere classificato, secondo chi scrive, come un ibrido.
Conversione ad hoc
La grafica è indubbiamente, anche passati cinque mesi dall’uscita, uno dei punti forti di questo Resident Evil, e nella versione PC siamo di fronte ad una conversione, come visto anche per Street Fighter IV, fatta a dovere. Modelli poligonali ben realizzati, texture ad alta definizione quasi in tutte le occasioni, ottimi effetti particellari e di illuminazione. Purtroppo il livello è ancora quello visto nella versione console, se non fosse per la possibilità di aumentare la risoluzione o un frame rate che può salire fino a 60fps (ovviamente disponendo di un computer all’altezza) contro i 30 delle controparti console. La presenza delle DirectX 10 non aggiunge nulla di concreto, se non quello di rendere il gioco più difficile da digerire; non è di certo una novità l'ancora mancato completo supporto alle ultime librerie di casa Microsoft. Con la nostra configurazione, dotata di un Quad Core QX6800, una GeForce GTX 295 e 4 GB di RAM DDR2 in ambiente Vista 64bit il gioco difficilmente scendeva sotto i 50-60 fps, con una risoluzione di 1900x1200, dettagli al massimo e il filtro Antialiasing impostato su 8x. Tutto sommato niente di incredibilmente pesante, anche se nemmeno troppo leggero, con la possibilità comunque di scalare in maniera minuziosa le impostazioni grafiche, trovando il giusto compromesso qualità-fluidità. Il comparto audio risulta nel complesso buono, anche se manca un doppiaggio del parlato in italiano, la lingua d’oltremanica è stata ben implementata e le canzoni di sottofondo non appaiono mai fuori luogo. Per gli amanti del gaming fra tastiera e mouse ci sono buone notizie, infatti il sistema di controllo, a differenza di quanto visto su Resident Evil 4, è stato ottimizzato in maniera perfetta. Inizialmente sarà più ostico l’utilizzo di questa periferiche rispetto al più intuitivo gamepad, ma dopo un po’ di pratica i comandi risulteranno molto più precisi e veloci. Il mirino laser è stato sostituito con uno più grande e dedicato ai comandi dei pcisti, nonché l’uso dei tasti della tastiera che si rivelano più dinamici e comodi nel gestire l’inventario, girarsi o attaccare con il coltello.

Requisiti Minimi:
Sistema operativo: Windows® XP, Windows Vista o Windows 7
Processore: Intel Pentium D Processor o superiore, AMD Athlon64 X2 o superiore
RAM: Windows XP: 512 MB, Windows Vista: 1 GB
Scheda video: Scheda grafica DX9 con supporto per Pixel Shader 3.0
DirectX: 9.0c
Hard Disk: 8gb
Per scaricare il gioco cliccate qui..
Buon divertimento!!!

mercoledì 23 dicembre 2009


The saboteur[Rapidshare]
Vesti il ruolo di un sabotatore sovversivo ed ostacola i piani dei tuoi nemici. Questo gioco ambientato nel passato di azione ed avventura per pc è prodotto dalla Pandemic Studios in collaborazione con la Electronic Arts e la sua data di uscita è prevista per i primi di dicembre.Questo videogioco è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale ed in particolare sarete coinvolti nello scontro tra i nazisti e la resistenza francese.Il protagonista di The Saboteur non è un super eroe desideroso di sangue ed amante della guerra, ma un uomo comune a cui sono stati uccisi tutti gli amici e che decide di vendicarsi.

Procedura:
1.Estrai
2. Monta l'immagine
3. Installa il gioco e usa la keygen che si trova nella cartella CRACK
4. Esegui il CRACK
5. Gioca
Requisiti minimi di sistema:
Windows XP, Windows Vista, Windows 7
2GB di RAM
7gb di spazio libero su hard disk
Nvidia Geforce 7800 GTX con 256MB of VRAM o ATI Radeon HD 2600 Pro con 256MB di RAM
Direct X 9.0c compatible sound card
Ecco i link per scaricarlo:
http://rapidshare.com/files/320522621/rld-sabo.r00
http://rapidshare.com/files/320469652/rld-sabo.r01
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://rapidshare.com/files/320481773/rld-sabo.r02
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://rapidshare.com/files/320474026/rld-sabo.r03
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://rapidshare.com/files/320496970/rld-sabo.r04
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BUON DIVERTIMENTO!!!